Va in onda oggi alle 19:00 su 4 Mori Web TV la seconda puntata di SARDEGNA-URUGUAY non solo calcio,
Ogni Lunedi alle 19 Alessandro Pitzianti incontra gli ex Rossoblu Uruguaiani per capire come si è creato questo fantastico rapporto con la Sardegna. 8 puntate nelle quali singoli ex calciatori Rossoblu raccontano la Sardegna ed il Cagliari.
In questa puntata Enzo Francescoli:
Enzo Francescoli Uriarte (Montevideo, 12 novembre 1961) è un dirigente sportivo ed ex calciatore uruguaiano, di ruolo mezzapunta, direttore sportivo del River Plate. Campione sudamericano con la nazionale uruguaiana nel 1983, 1987 e 1995.
Occupa la 24ª posizione nella classifica dei migliori calciatori sudamericani del XX secolo pubblicata per IFFHS nel 2004. Nello stesso anno è stato inserito nel FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione del centenario della federazione. È stato inoltre inserito alla posizione n. 80 dei 100 migliori giocatori del XX secolo dalla rivista britannica World Soccer.
Nato a Montevideo da famiglia di origine italiana[1], iniziò la carriera professionistica nel Montevideo Wanderers, club di medio-alto livello della sua città, nelle cui giovanili militò dal 1977 al 1979 e nella cui prima squadra tra il 1980 e il 1982. Nell’estate di quell’anno passò agli argentini del River Plate, con cui divenne alla prima stagione capocannoniere del campionato con 24 goal in 32 incontri.
Francescoli (in primo piano) capitano dell’Uruguay al campionato del mondo 1990, contrastato dal belga Demol.
L’anno seguente si ripeté, stavolta con 25 centri in 34 match. Stupì tutti quando, nel 1986, lasciò l’Argentina per una modesta squadra francese, il Racing Club de France (che poi assumerà il nome di ‘Matra Racing Paris’). Stella assoluta di questa società, dopo tre anni passò all’Olympique de Marseille, con cui giocò 28 partite (condite da 11 gol) nella Ligue 1, vincendola.
Si trasferì in Italia nel 1990, anno in cui venne ingaggiato dal Cagliari insieme ad altri due uruguaiani: “Pepe” Herrera e Daniel Fonseca. Con i rossoblù Francescoli arretrò la sua posizione in campo, perdendo quasi totalmente la sua verve offensiva: in tre anni segnò solo 17 reti in 98 sfide di campionato, ma i tifosi sardi lo ricordano comunque ancora come uno dei più grandi calciatori della storia del Cagliari. Infatti, anche se in Italia non si caratterizzò come un prolifico realizzatore, fu comunque grande il contributo che diede al Cagliari per raggiungere le salvezze nelle stagioni 1990-91 e 1991-92. Ma soprattutto, Francescoli con le sue reti e le sue giocate, diede un fondamentale apporto ai rossoblù per la qualificazione alla la Coppa UEFA nella stagione 1992-93. Indelebile nella memoria dei tifosi del Cagliari, resta il gol contro la Sampdoria campione d’Italia nella prima giornata del campionato 1991-92. Nel 1993 passò al Torino, con cui giocò solo una stagione (24 presenze e appena 3 centri).
Francescoli (a sinistra) al tiro con la maglia del Cagliari nel campionato di Serie A 1992-1993, sotto lo sguardo dell’interista e connazionale Sosa.
Nel 1994 tornò al River Plate, il club in cui Francescoli si era meglio espresso. Restò fino al 1997, anno del suo ritiro dall’agonismo, e pur sommerso da infortuni e acciacchi riuscì a tornare grande (19 goal nel 1996). Con il River iniziò la stagione 1997-98, ma la interruppe a dicembre dopo essere sceso in campo sei volte e aver messo la palla in fondo alla rete una volta. A tutt’oggi è il terzo miglior bomber della storia del River Plate.
Molto stimato da Zinédine Zidane (che ha chiamato il suo primogenito Enzo in suo onore), Francescoli era soprannominato El Flaco per la sua magrezza ed era considerato l’alter ego sudamericano di Roberto Baggio. Con la nazionale del suo paese ha disputato sia i mondiali del 1986 che quelli del 1990, riuscendo a riportare il calcio uruguagio a discreti livelli.
Nel marzo 2004 è stato inserito dal grande attaccante brasiliano Pelé all’interno del FIFA 100, la speciale classifica che include i migliori calciatori del mondo di tutti i tempi. A causa della forte somiglianza, il calciatore Diego Milito ha ereditato da lui il soprannome El Príncipe
Il 18 dicembre 2013 viene nominato dalla nuova presidenza del River Plate direttore sportivo del club.
Fonte: Wikipedia